Si fa presto a dire Tetto in legno rustico , ma la parola legno non identifica il materiale del vostro tetto. cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

legno massello  si ottiene segando la pianta, squadrando il materiale ottenuto e sottoponendolo ad essiccazione.  legno lamellare  caldo, luminoso, vivibile e accogliente.il legno lamellare è ottenuto mediante l’incollaggio e pressatura di tavole (lamelle) di legno massello. la sua natura “parzialmente industriale”, fa sì che resista meglio a muffe ed insetti e che sia in grado di conservare le sue caratteristiche originarie anche in situazioni estreme come ambienti marini, temperature rigidissime o elevatissime.

E’  meno soggetto a fessurazioni o movimenti dovuti ad escursioni termiche, in quanto la sua natura composita lo rende più stabile. il suo peso specifico è 1/5 rispetto a quello del cemento armato (500 kg/mc contro 2500), per questo un prefabbricato in lamellare sostiene grandi carichi: è meno impegnato a sorreggere il proprio peso.

Quale scegliere? per piccole strutture, con luci fino a circa 8 metri, la propensione per l’uno o l’altro materiale  è molto soggettiva. se si desidera il calore della tradizione e del rustico e se si è disposti a tollerare anche alcune piccole imperfezioni, come fessurazioni, torsioni o nodi, si opterà per il legno massiccio. per un prodotto più preciso e regolare, moderno e maggiormente affidabile anche sotto il profilo delle caratteristiche meccaniche, allora si sceglierà il legno lamellare.

per grandi strutture, con luci fino a 40 mt ed oltre, è necessario ricorrere al legno lamellare. per quanto riguarda la scelta dell’essenza e della finitura si tratta di scegliere il materiale che incontra maggiormente il proprio gusto personale e il proprio portafoglio. cosa bisogna sapere  per una scelta consapevole occorre considerare che il legno, in quanto materiale di origine biologica, ha delle caratteristiche di biodegradabilità.

può subire, anche se in opera da tempo, l’attacco di batteri, funghi, insetti e organismi marini. e’ igroscopico: assorbe e cede umidità all’ambiente. alle variazioni di umidità del legno corrispondono variazioni dimensionali e movimenti, anche piuttosto spiccati. qualsiasi pezzo di legno è soggetto a ritiro e rigonfiamento, non è mai inerte, anche se in opera da molto tempo. con la perdita di umidità si creano fessure da ritiro, che non sono difetti o vizi del materiale, ma una sua caratteristica peculiare.

l’essenza  sia il legno massello che il lamellare identificano solo la tipologia di legno, non l’essenza. l’abete è l’essenza maggiormente usata e probabilmente quella che ognuno di noi ha in mente quando pensa “al legno”. il castagno è particolarmente indicato per il recupero di rustici o di edifici storici. anche dopo la sua lavorazione mantiene un piacevole effetto di materiale autentico, non modificato.

il rovere (quercia) riporta alla mente lo stile classico del tetto, adatto ad ambienti mansardati. le travi grezze, non perfettamente squadrate aggiungono la sensazione di un lungo tempo trascorso. qualsiasi essenza può essere lavorata in diversi modi:  a spigolo vivo  ad uso fiume  ad uso trieste  infine, una volta identificato il materiale può essere scelto il trattamento o finitura desiderate tra i molti possibili: verniciatura, rusticatura, zappettatura, levigatura, ecc.

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Una definizione dell’argomento Tetti in Legno Roma data dalla famosa enciclopedia on line. (Wikipedia)